Alimentazione del gatto: tutto ciò che c’è da sapere

 

 

Il gatto è un mammifero agile, indipendente dal corpo affusolato, molto conosciuto dagli amanti felini per la sua indole da cacciatore. L’alimentazione del gatto, affinché sia sana ed equilibrata, deve quindi tenere in conto delle caratteristiche di questo felino.

In questo articolo parliamo di:

ALIMENTAZIONE DEL GATTO SELVATICO

gatto selvatico

Per capire gli aspetti inerenti la corretta alimentazione del gatto, dobbiamo soffermarci a approfondire la sua natura di mammifero carnivoro.
Il modo migliore infatti per determinare l’alimentazione corretta per un gatto domestico è sbirciare cosa i gatti mangiano in natura.
La zoologia (la scienza che studia gli animali), definisce carnivori gli esseri viventi che si nutrono in modo quasi assoluto di carne. Più in generale quindi un animale viene definito carnivoro se le sue abitudini alimentari consistono nel cacciare altri animali per nutrirsi.

Il gatto essendo un predatore in natura ha preziosi denti che hanno il compito ben preciso di strappare il cibo grazie ai possenti muscoli fissati alle pareti del suo cranio (l’ultimo premolare superiore e il primo molare anteriore chiamati “ferini”). La sua mandibola pur potendosi muovere solo in verticale ha il compito di comportarsi come una vera e propria forbice e di conseguenza infierire dei colpi potenti.

In natura i gatti hanno quindi un preciso schema alimentare atto a cacciare e procurarsi piccole quantità di cibo durante tutta la giornata.

Nella sua dieta naturale il gatto si nutre principalmente di:

  • piccoli roditori come topi, toporagni a volte anche conigli o lepri;
  • piccoli uccelli;
  • insetti e rettili come cavallette, lucertole e serpenti. 
  • scoiattoli, pipistrelli, talpe (più raro ma pur sempre possibile)

Ovviamente quello che mangia dipende da molti fattori tra cui principalmente l’ambiente in cui si trova, la stagionalità e la disponibilità delle prede stesse ma anche il suo sesso e la sua età.
Una cosa importante da sapere è che i gatti non mangiano nessun tipo di piante e questo ci fa capire quindi ciò che non dovrebbe esserci nella sua dieta da animale domestico.

ALIMENTAZIONE DEL GATTO DOMESTICO

gatto domestico

Sono ben 7 milioni i gatti in Italia, questo la dice lunga su come questo felino nel corso dei secoli sia stato  l’animale selvatico che si è maggiormente adattato alla vita domestica.
Ciò non implica però che anche la sua natura da carnivoro stretto si sia modificata anzi, dal punto di vista digestivo è rimasto tale, un animale cioè che non digerisce e non riesce a trasformare i carboidrati di origine vegetale a suo vantaggio.
Ecco perché è fondamentale che la dieta del gatto ne tenga conto.
La limitata capacità di regolare il metabolismo degli amminoacidi (la base, i mattoncini che formano le proteine) implica che ne ha bisogno in grande quantità per mantenersi, molto più dei cani. Il cane infatti (a differenza del gatto) se assume anche alimenti di origine vegetale, riesce a sintetizzare gli amminoacidi essenziali per la produzione di proteine compensando quindi la eventuale carenza di queste ultime a partire dai componenti di origine non animale.

Dunque l’alimentazione corretta del gatto deve avere una percentuale di carne molto maggiore rispetto a quello che può essere il fabbisogno del cane.
In particolare il gatto non è in grado di sintetizzare da solo:

  • La niacina (che i cani sintetizzano dal triptofano presente nei vegetali),ovvero la vitamina B. Ricordiamo però che gli alimenti di origine animale contengono molta niacina, per cui se l’alimentazione del gatto è corretta, non sussistono problemi.
  • La vitamina A dal carotene, il gatto non è in grado di convertire il beta-carotene vegetale in vitamina A attiva, per questo è assolutamente necessario introdurla con la dieta.
  • La taurina dalla cisteina,  amminoacido fondamentale per non incorrere in problemi della retina e non solo
  • Tra gli acidi grassi, non può trasformare l’acido linoleico in acido arachidonico che è fondamentale per il suo corpo e la cui carenza provoca problemi riproduttivi, della coagulazione e del mantello È quindi assolutamente necessario introdurli entrambi nella dieta (sono entrambi acidi grassi omega 6). 

Per quanto riguarda i carboidrati al gatto in realtà non servono dosi elevate nella dieta poichè tramite la gluconeogenesi riesce a mantenere livelli stabili di glucosio partendo dagli amminoacidi. Il gatto comunque riesce a metabolizzare alcuni cereali ma questi ultimi non devono essere l’elemento preponderante della dieta.

Come fare dunque per dare al nostro amico a 4 zampe tutto ciò di cui ha bisogno?
Vi sarà di sollievo sapere che moltissimi prodotti in commercio sono studiate per apportare i giusti nutrienti all’alimentazione dei gatti, vediamo quindi assieme i prodotti commerciali.

L’ALIMENTAZIONE DEI GATTI: DIETA INDUSTRIALE

gatto alimentazione

Esistono moltissimi prodotti in commercio in grado di fornire le integrazioni sintetiche delle sostanze che il gatto non è in grado di sintetizzare da solo, come scegliere le migliori? Imparando a leggere l’etichetta! L’ideale in linea di massima è accertarsi che il prodotti contenga proteine come ingrediente principale. Verificate sempre che sulla confezione ci siano ben elencati gli ingredienti per tipologia e quantità in ordine decrescente questo significherà che avete davanti a voi un’etichetta aperta e non chiusa (nella quale ci sono solo elencate  le categorie di prodotti):
La fonte proteica può derivare sia da carne disidratata o essiccata, oppure carne fresca. Ricordiamo che esistono anche prodotti di origine vegetale (cereali, legumi e verdura) che sono fonti eccellenti di proteine di alta qualità. Sia gli alimenti di origine animale che quelli di origine vegetale contengono infatti proteine, che sono costituite entrambe da una catena di amminoacidi (tipo collana di perle). La catena può differire nella disposizione e nella lunghezza, ma non nella struttura dei singoli componenti.  

Al supermercato e nei negozi specializzati per animali la scelta è sempre vasta. Ecco le principali marche alla quale potete fare affidamento per l’alimentazione dei gatti: 

  • Royal Canin un’azienda mondiale, appartenente al gruppo Mars, specializzata nella commercializzazione di cibo per cani e gatti di alta qualità dal 1968;
  • Farmina azienda italiana che lavora per il benessere degli amici a 4 zampe da ben 50 anni;
  • Monge azienda piemontese anch’essa eccellenza per quanto riguarda il pet food italiano

ALIMENTAZIONE DEI GATTI: DIETA CASALINGA

Se avete tempo e volete occuparvi direttamente voi dell’ alimentazione del vostro gatto, il fai da te può essere una valida alternativa a patto che siate sicuri che la dieta sia sana e bilanciata. In linea di massima, l’alimentazione casalinga è un’alternativa adatta per gatti di qualsiasi età ma, essendo il gatto un animale dai gusti difficili  in termini di cibo, è meglio iniziare già in tenera età.
Ecco come dovrebbe essere composta l’alimentazione casalinga del gatto suddivisa per fasce d’età:

ALIMENTAZIONE GATTINI (da 2 a 18 mesi):

– 70/100 grammi di carne o pesce
– 10/20 grammi di cereali stracotti
– 10/20 grammi di verdura lessa
– 1 cucchiaino di olio di semi
– Vitamine e minerali

ALIMENTAZIONE GATTI ADULTI (da 2 a 8 anni)

– 120/150 grammi di carne o pesce
– 23/35 grammi di cereali stracotti
– 25/35 grammi di verdura lessa
– 1 cucchiaino di olio di semi
– Vitamine e minerali

ALIMENTAZIONE GATTI ANZIANI (da 9 anni in su)

– 60/90 grammi di carne o pesce
– 15 grammi di cereali stracotti
– 35 grammi di verdura lessa
– 1 cucchiaino di olio di semi
– Vitamine e minerali

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CONSIGLI PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE DEL GATTO

  • Quante volte al giorno bisogna dare da mangiare al gatto?
    Benché in natura il gatto consumi moltissimi pasti durante al giorno in caso di gatto domestico cucciolo servono pasti brevi e ravvicinati per soddisfare il suo dispendio energetico. In caso di gatto adulto è sufficiente dargli da mangiare due volte al giorno se si tratta di cibo umido per arrivare anche a tre pasti al giorno in caso sia cibo secco.
  • Quali sono gli alimenti nocivi per il gatto?
    Ci sono alcuni alimenti che non si devono dare ai gatti perché possono fargli davvero male, ecco i principali:
    • Cioccolato e derivati
    • Caffè e tè
    • Uova crude che riducono l’assorbimento della vitamina B oltre che provocare il rischio di salmonellosi;
    • Cipolle, aglio, scalogno sono alimenti altamente tossici per il gatto in quanto contengono bisolfati e sulfossidi che causano l’anemia;
    • Impasto crudo del pane che potrebbe lievitare troppo sullo stomaco causando problemi respiratori;
    • Pomodori verdi e patate crude possono causare problemi gastrointestinali;
    • Uva, uvetta che possono causare vomito e diarrea oltre che problemi renali;
  • Il gatto può mangiare quello che mangia il cane?
    Come abbiamo visto il gatto è un carnivoro stretto mentre il cane è un onnivoro quindi le esigenze alimentari dell’uno e dell’altro sono molto differenti. Assolutamente meglio evitare.
  • Qual è l’alimentazione adatta ad un gatto sterilizzato?
    Con la sterilizzazione del gatto aumenta la fame e diminuisce invece l’attività. Il gatto sterilizzato necessita, dunque, di un apporto calorico inferiore del 20 % rispetto a prima, anche se si tratta di un gatto attivo. In commercio ci sono molti prodotti dedicati al gatto sterilizzato che sono più sazianti e proteici.

Che prediligiate dunque un’alimentazione per il gatto industriale piuttosto che casalinga è fondamentale sempre valutare età, sesso e fabbisogni generali del vostro amico felino, di modo da dargli tutto ciò di cui ha bisogno. Una sana alimentazione lo tiene al riparto da malattie precoci e lo fanno vivere più a lungo.

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