Il treno, in marcia sulla indefinita ferrovia della vita, oggi ha registrato una fermata.
Non mi è stato possibile scendere, ma ho solo potuto accompagnare il mio Ugo fino al varco, tenendolo tra le braccia.
Oggi, finisce un’era. Uno dei cicli più belli della storia, un’epopea irripetibilie, un’esperienza la cui saturazione ha raggiunto vette altissime.
16 anni e più, in cui ogni singolo giorno non è mai stato sprovvisto d’amore, affetto e sentimentale percezione.
Ove, due specie diverse, da una parte quella umana dall’altra quella animale, pur non snaturandosi, hanno amalgamato i loro elementi migliori in una romantica associazione d’innata purezza. Autentiche emozioni.
Ugo, ha rappresentato la realizzazione di quel sogno fanciullesco:
“Quanto vorrei avere un cane!”.
Ha esordito in prova, per poi, giorno dopo giorno, anno dopo anno, coinvolgere e sorprendere tutti. A detta di tanti, è stato un cane speciale.
Per più della metà dei miei anni, Ugo si è rivelato un valoroso compagno di vita, l’ombra fedele dei miei passi, sincero riparo nei giorni burrascosi, amplificazione luccicante in quelli splendenti.
Insieme, abbiamo condiviso tutto.
Corsi e ricorsi storici, eventi di qualsiasi genere e misura, felicitazioni e tristezze. Un vero e proprio membro della famiglia.
Un respiro profondo, attrezzato di coraggio, son riuscito a mantenere la promessa “Insieme fino alla fine”.
Tutto il resto è inciso nel collarino che gli ho lasciato addosso: “Ugo, sei sempre nel mio cuore”.
Ora che è andato via, io sono un albero privato di taluni battiti.
Senza le sue foglie, avvertirò il freddo della sua assenza. Ugo, mi mancherà tanto. In modo ininterrotto. Ma dovrò essere forte.
I miei ritorni a casa, saranno resi off-line dal difetto di non trovare un’accogliente coda scodinzolante.
Le passeggiate sul lungomare di Leuca procederanno insipide e tra un impegno e l’altro, non ci sarà più il metronomo a ritmare il momento serale più idoneo per il guinzaglio.
Quanti chilometri scalfiti sull’asfalto, quante esperienze vissute, mio grande Ugo!
D’ora in avanti, cercherò di rivederti nei sorrisi d’ogni singola persona conosciuta grazie a te.
Stilare una lista è praticamente impossibile, ma riconoscente, ringrazio uno per uno, coloro i quali in tutti questi lunghi anni han speso un gesto, una parola, una dimostrazione d’affetto per te.
Altrettanto grato nei confronti del Dottor Tony Forte e del Dottor Francesco Pascali, al cospetto delle loro enormi capacità umane e professionali, puntualmente destinate al mio miglior amico.
Ugo, ora è arrivato il momento di salutarci.
Devi andare. Il ponte dell’arcobaleno ti sta aspettando.
Lì, ti vestirai di nuove energie, ritroverai la tempra e l’agilità originarie, non avvertirai più dolore alcuno.
Vai Ugo, corri!
Non lo so se in futuro, nuove zampette intersecheranno i miei passi. Ma di una cosa sono già certo. Per me, sarai indimenticabile ed insostituibile.
Nel corso del nostro cammino, sicuramente qualche errore l’ho commesso, e ti chiedo scusa.
Ciò nonostante ho sempre cercato di darti il massimo.
Tu, mi hai insegnato tanto. Mi hai insegnato la bontà, la fedeltà e l’amore leale di un cane. Mi hai insegnato che l’amore non conosce specie e condividere una parte di esistenza con un animale è palestra per il cuore. Ricchezza per i suoi contenuti.
È stato un onore averti avuto accanto, una favola meravigliosa.
Presto o tardi, un giorno ci rincontreremo. E sarà per sempre.
Ciao mio grande Ugo, infinitamente grazie per tutto quello che mi hai dato.